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De Minimis Non Curat Praetor (o della Matrice di Eisenhower)

  • vocalew
  • 23 set 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 22 ott 2024


Una delle tante formule che venivano utilizzate nel diritto romano per esprimere principi generali di carattere pratico era la locuzione  de minimis non curat praetor,  che significa letteralmente "il pretore non si occupa delle questioni minime" o "il giudice non si preoccupa di cose di poca importanza". 

Il pretore era un magistrato con poteri giudiziari, e questa frase esprime il principio secondo cui le autorità o le corti giudiziarie non devono occuparsi di questioni di scarso rilievo. Il suo uso riflette la saggezza giuridica romana, ed era legato alla efficienza del sistema giudiziario, ma  il principio può essere considerato un antenato del  “quarto quadrante” della matrice di Eisenhower,  quello che riguarda le attività "non importanti e non urgenti". Entrambi i concetti indicano la necessità di filtrare e ignorare ciò che è irrilevante o di scarso valore.

Entrambe le idee, pur provenendo da contesti diversi (il diritto romano e la gestione moderna del tempo), puntano a un approccio simile: concentrarsi su ciò che conta, ignorando il superfluo.


La Matrice di Eisenhower è uno strumento di gestione del tempo e delle priorità che prende il nome dall'ex presidente degli Stati Uniti, Dwight D. Eisenhower, il quale era noto per l’abilità nel gestire le sue attività in modo efficiente. Questa matrice è progettata per aiutare le persone a distinguere tra ciò che è importante e ciò che è urgente nelle loro attività quotidiane.


La matrice organizza le attività in base a due dimensioni: l'importanza e l'urgenza. Le attività possono essere classificate come:

  1. Importanti e urgenti: queste sono le attività critiche che richiedono attenzione immediata. Solitamente sono situazioni di emergenza o compiti che hanno una scadenza imminente. Queste attività vanno affrontate immediatamente e di solito non possono essere procrastinate.

  2. Importanti, ma non urgenti: queste sono le attività che hanno un impatto significativo sugli obiettivi a lungo termine, ma non richiedono azione immediata. Sono le attività che bisogna pianificare e gestire attentamente per evitare che diventino urgenti in futuro.

  3. Urgenti, ma non importanti: queste attività tendono a richiedere attenzione immediata, ma non contribuiscono significativamente al raggiungimento degli  obiettivi a lungo termine. Molte volte possono essere distrazioni o richieste esterne che possono essere delegate o eliminate.

  4. Non importanti né urgenti: queste sono attività che hanno poco o nessun impatto sugli obiettivi principali e possono essere considerate come perdite di tempo. È consigliabile evitare queste attività o trattarle solo quando tutte le altre attività più importanti sono state completate.


Per utilizzare la Matrice di Eisenhower, si devono classificare le attività in base a queste quattro categorie. Una volta classificate le attività, si può concentrare l’attenzione sulle attività importanti e urgenti, pianificare le attività importanti, ma non urgenti per il futuro, delegare o eliminare le attività urgenti, ma non importanti e ignorare le attività non importanti né urgenti.


Questa matrice è uno strumento molto utile per gestire il tempo in modo efficace, mantenendo il focus sulle attività che realmente creano valore, ma presenta alcuni limiti che è importante considerare:

1. Soggettività della classificazione:  perché ciò che una persona considera urgente potrebbe non essere visto allo stesso modo da un'altra, causando possibili disaccordi o confusioni.

2. Tendenza a trascurare il Quadrante 2:  l’area delle attività importanti ma non urgenti  è cruciale per il successo a lungo termine, ma può essere facilmente trascurata a favore delle attività urgenti.

3. Limitata considerazione del contesto: in quanto fattori esterni come cambiamenti nelle risorse, nuove informazioni o dinamiche di squadra possono alterare rapidamente le priorità.

4. Complessità delle attività: le attività complesse spesso richiedono una valutazione più dettagliata rispetto a una semplice categorizzazione binaria.

5. Scarsa adattabilità a diverse tipologie di lavoro: la matrice è particolarmente utile per la gestione di compiti individuali e di piccoli team, ma potrebbe non essere adatta per ambienti di lavoro più complessi o per la gestione di progetti di grandi dimensioni.

6. Flessibilità limitata: alcune situazioni richiedono un approccio più dinamico che una matrice statica potrebbe non offrire.

7. Dipendenza dall'autodisciplina: l'efficacia della matrice dipende fortemente dall'autodisciplina della persona nel mantenere aggiornata la matrice e nel seguire le priorità stabilite.

   

Esamineremo in prossimi articoli altri strumenti e tecniche di gestione del tempo in ottica strettamente personale, nonché modelli strategici a livello aziendale che si ripropongono l’obiettivo di ottimizzare la gestione delle scadenze ed il miglior uso del tempo a disposizione.




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